Avviato “Casa Più”, un percorso per la vita autonoma di giovani disabili

Si chiama “Casa Più” il progetto avviato nel mese di febbraio e finanziato dalla Società della Salute Lunigiana che coinvolge otto persone giovani con disabilità intellettiva, abitanti in Lunigiana. I giovani adulti che hanno iniziato questa esperienza sono stati segnalati dai servizi sociali e dalla unità funzionale salute mentale infanzia e adolescenza dell’ASL 1 Lunigiana.

Il progetto è nato dalla collaborazione tra AIAS Onlus di Massa Carrara ed ANFFAS Onlus (sempre di Massa Carrara) con l’obiettivo di condividere i principi di base e mettere in comune le conoscenze tecniche.

I ragazzi coinvolti nell'iniziativa hanno intrapreso un percorso che consentirà loro di vivere, in maniera più autonoma possibile, in tre appartamenti adiacenti a Pontremoli (in Lunigiana), all'interno di un residence con più unità abitative, per lo più bilocali. Il residence si trova in un bellissimo parco ma a poca distanza dal centro del paese.

I giovani adulti, 4 donne e 4 uomini di età compresa tra i 18 e i 35 anni, sono inseriti al lavoro attraverso progetti territoriali, tranne una giovane ragazza che frequenta il penultimo anno di scuola alberghiera.

La finalità del progetto “Casa Più” è quella di realizzare l’autonomia abitativa in appartamenti di civile abitazione in cui vivere, sostenuti da un grado minimo di presenza educativa. Inoltre le finalità dell'iniziativa riguardano la valorizzazione e la verifica delle reali possibilità e delle capacità di vita autonoma dei giovani adulti, ma si vuole anche sollecitare la riflessione delle famiglie circa il futuro dei propri figli in merito al tema del “Dopo di noi”, sulla base di osservazioni effettuate in appartamento, rendendo così le famiglie più consapevoli delle capacità dei propri figli per facilitare i processi di separazione. La finalità ultima e più importante è sostenere le persone a diventare più capaci di autodeterminazione, protagonismo adulto e di indipendenza dalle figure genitoriali e dall’adulto in genere.

L’esperienza in casa sicuramente sostiene soprattutto la crescita dei giovani attraverso il passaggio dalla situazione di “essere curati” al “prendersi cura di sé” nelle attività del quotidiano.

Il progetto “Casa più” ha durata ha la durata di due anni e si articola su quattro fasi costituite da moduli operativi improntati alla gradualità del singolo, nel rispetto del gruppo appartamento, nel rispetto della famiglia.

Oggi a far parte del progetto “Casa Più” sono otto ragazzi, con il coinvolgimento di tre operatori AIAS, per una frequenza di tre giorni alla settimana (dalle 15 alle 21). Ogni 15 giorni inoltre viene organizzato un incontro tra i ragazzi ed uno specialista che offre uno spazio dove poter comunicare la loro esperienza, uno “spazio genitori” una volta al mese e un incontro riservato agli operatori per la supervisione del loro lavoro.